Nel segno della croce psichica

Industrial magick for industrial people: un ricordo di Genesis Breyer P-Orridge e del Temple ov Psychick Youth

Il 14 marzo è mort_ a New York Genesis Breyer P-Orridge. Performer, artista e musicista, Genesis viene ricordat_ soprattutto per aver fatto nascere alla fine degli anni Settanta l’industrial music grazie al suo lavoro con i Throbbing Gristle (e relativa etichetta). Proveniente dal lato più «acido» della performance art – gli stessi Throbbing Gristle erano la naturale filiazione del collettivo COUM Tranmissions nel quale militava anche Cosey Fanny Tutti, cofondatrice dei Throbbing Gristle e all’epoca partner di Genesis –, P-Orridge è stat_ tra i protagonisti assoluti di oltre mezzo secolo di peripezie underground, battezzando un’estetica capace di mescolare in un colpo solo psichedelia irrancidita e culture estreme, musica elettronica e modificazioni corporee, esoterismo «nero» ed eredità delle avanguardie storiche: dai circoli di mail art alla prima acid house, dal tape network degli anni Ottanta alle cosiddette «culture dell’apocalisse» passando per il pensiero cyber e la teoria queer, la sua influenza su intere generazioni di seguaci resta sinceramente incalcolabile.    

Genesis Breyer P-Orridge, Manchester, 22 febbraio 1950 – New York, 14 marzo 2020

Forse però, tra tutte le sue imprese la più significativa resta tuttora il suo progetto di creare un gruppo che funzionasse da collegamento spirituale per un’organizzazione occulta paramilitare. Interessat_ a rituali sciamanici, sostanze allucinogene ed esercizi per controllare il dolore, nel 1981 P-Orridge decise di fondare, assieme a Alex Fergusson degli Alternative TV, gli Psychic TV. L’idea che stava alla base di questo progetto era nata da una conversazione tra P-Orridge e Monte Cazazza sulla possibilità di creare un gruppo rock in grado di deviare le attenzioni dei fan in direzione di una comunità fondata su uno stile di vita condiviso e una comune visione culturale. Un simile progetto avrebbe avuto bisogno di quattro elementi fondamentali: un’ideologia, un’uniforme, dei simboli di appartenenza e degli scritti destinati ai soli membri. Unendo il pensiero di Burroughs e Brion Gysin, gli insegnamenti sulla magia di Austin Osman Spare e lo studio antropologico sulla The Process Church of The Final Judgment di William Sims Bainbridge, P-Orridge ideò quindi una filosofia incentrata sul recupero della personalità attraverso un processo di liberazione dalle imposizioni sociali, dalle ansie e dal senso di colpa. L’insieme di queste teorie presero forma materiale nel The Grey Book, una via di mezzo tra un manifesto filosofico e un manuale spirituale.

Il testo si apriva con un invito da parte dell_ stess_ P-Orridge a esplorare senza paure né limiti psicologici le proprie fantasie e i propri desideri. Affinché questo fosse possibile era necessario liberarsi dei vincoli imposti da quelli che erano considerati i nemici del gruppo: le ortodossie politiche e sociali, i dogmi religiosi e la colpevolizzazione della sessualità. È in particolare su quest’ultimo aspetto che si concentrava la parte pratica del testo. Per il gruppo, era nella sfera sessuale che risiedeva la possibilità di riscoprire i propri desideri e analizzare la forza che possiedono le inibizioni sociali. Se l’introiezione di generi stereotipati ha dato consistenza a un immaginario sessuale patriarcale e fallocentrico, la riscoperta di sé poteva avere luogo a partire da un’esplorazione della sessualità priva di sensi di colpa. A questo scopo la parte centrale del Grey Book era dedicata alla descrizione dettagliata di come poter realizzare i propri desideri attraverso il «sigillo dei tre liquidi» (Thee Sigil Ov Three Liquids). Il rituale, che doveva essere iniziato alle ventitré del ventitreesimo giorno del mese, consisteva nello scrivere su di un pezzo di carta ciò che si voleva ottenere collegando quest’ultimo al proprio corpo mediante il contatto con tre diversi liquidi: saliva, sangue e fluidi ottenuti dalla masturbazione. Attaccando un ciuffo di capelli e dei peli pubici al testo, il sigillo doveva poi essere inviato a un centro di raccolta situato a Londra (e successivamente a Brighton). Il sigillo, considerato come una prova di fiducia nei confronti della rete, aveva la funzione di messaggio al quale l’organizzazione avrebbe risposto con suggerimenti, informazioni e consigli per poter ripetere il rito il mese successivo. Commentando l’invenzione del rituale, P-Orridge lo descrisse come un esperimento sull’efficacia di trasformare un desiderio intimo in un’azione collettiva: «Quale sarebbe stato l’impatto occulto di diverse centinaia, e poi diverse migliaia, di Individui che si masturbano per un desiderio e uno scopo comune, alla stessa identica ora in tutto il mondo? Non era mai stato fatto in precedenza, e quindi lo vedevamo come una ricerca contemporanea sull’efficacia di queste tecniche». 

Gli Psychic TV dal vivo nel 1983

La musica ma soprattutto l’estetica degli Psychic TV funzionavano come la parte visibile di questa rete in continua espansione. Si presentavano sul palco unendo elementi che riprendevano lo stile militare con toppe, accessori e tatuaggi raffiguranti il numero 23 (il «numero sacro» del caos) e una peculiare doppia croce. Fu l’insieme di questi elementi a costituire l’ossatura del «Tempio della Gioventù Psichica» ovvero Thee Temple ov Psychick Youth (TOPY); ma se per certi versi molte caratteristiche di questa associazione possono ricordare altri gruppi simili – come la Chiesa di Satana di LaVey, il Tempio di Set o il più noto Ordo Templi Orientis – la diversa organizzazione e il diverso fine mostrano che si tratta di progetti non assimilabili. Pur nella loro differenza, queste tre associazioni sono caratterizzate dall’avere una specifica gerarchia interna, delle prove che fungono da iniziazione e dal possedere, di conseguenza, dei leader. Per usare la distinzione impiegata da Eugene Thacker nel descrivere le diverse accezioni di «nero» nel black metal, si può dire che, in questi casi, si tratta di associazioni accomunate dall’utilizzare il termine «satanismo» per costituire una contro-religione dotata dei propri simboli e delle proprie specifiche cerimonie. Diversamente, ciò a cui mirava il TOPY era di costituire una comunità sperimentale che utilizzasse la magia come strumento per poter rimettere in discussione se stessi. Per questo motivo, il TOPY non solo non era organizzato gerarchicamente e non mirava a possedere una struttura centralizzata, ma considerava i propri affiliati dei collaboratori, più che dei seguaci. 

Sono questi elementi ad avvicinare il TOPY alla «magia del caos» o chaos magick. Secondo la descrizione fornita da Michael Greer, la chaos magick è un movimento occulto che si è sviluppato negli anni Settanta in Inghilterra, basato sulla liberazione dell’esoterismo e del mondo della magia da qualsiasi dogma. Influenzata dalla Trilogia degli Illuminati di Robert Shea e Robert Anton Wilson, e dalla venerazione del caos al centro del Discordianesimo, la chaos magick rifiuta qualsiasi autorità nel mondo della magia considerando quest’ultima uno strumento come un altro per ottenere degli specifici scopi. Se questi elementi strutturali, assieme alle produzioni della Temple Records – etichetta fondata nel 1984 da P-Orridge con artisti legati al TOPY –, permettevano un facile avvicinamento all’associazione, fu soprattutto l’impiego e la diffusione visiva della Psychick Cross a portare maggiori attenzioni verso questa rete. 

La necessità di creare un logo che fosse d’impatto e, allo stesso tempo, sembrasse familiare, pur non rinviando a nessuna interpretazione precisa, derivava dalla fascinazione di P-Orridge per la storia e il logo della Process Church of The Final Judgment. Nata da una coppia scomunicata da Scientology, The Process Church of The Final Judgment fu un’organizzazione spirituale fondata nel 1966 in Inghilterra e scioltasi nel 1974, ispirata analisi che Jung aveva fornito della trinità cristiana. In Psicologia e Religione, Jung rileggeva in termini psicoanalitici il simbolo cristiano come un processo di sviluppo inconscio, nel quale Padre, Figlio e Spirito Santo rappresentavano tre fasi necessarie di sviluppo della psiche. Da una prospettiva psicologica questi elementi non potevano formare un’unità se non si aggiungeva un quarto elemento, ovvero Lucifero come indice di tendenze inconsce conflittuali. Il riconoscimento di questo quarto elemento ha perciò un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo psichico, portando Jung a parlare di quaternità. È in particolare su quest’ultimo punto che Mary Ann MacLean e Robert de Grimston, fondatori della Process Church of The Final Judgment, si sono basati per l’individuazione di quattro divinità dell’universo – Jenovah, Lucifero, Satana e Cristo – su cui si basavano delle corrispettive tappe spirituali. 

William Bainbridge, che seguendo il metodo dell’osservazione partecipante di Malinowski ha vissuto per diversi anni a contatto con adepti del gruppo, spiega che nella teologia del culto le quattro divinità rappresentavano altrettanti aspetti essenziali dell’animo umano e della costituzione dell’universo. Jenovah, come dea della terra, simboleggiava l’autorità, l’austerità e la fisicità. Lucifero, inteso come elemento distinto da Satana, era il dio dell’aria e rappresentava la liberalità e l’intelletto. Satana, divinità del fuoco, indicava il principio della discordia e della divisione. Infine, Cristo, come dio dell’acqua, era considerato come l’entità per eccellenza della pace e della pietà, il cui scopo era risolvere ogni conflitto. The Process Church of The Final Judgment si considerava come la manifestazione terrena della futura unità di Cristo e Satana, la quale si sarebbe manifestata in una distruzione del mondo necessaria per arrivare al termine ultimo, ossia una completa realizzazione del regno di Cristo. Si capisce in questo modo la scelta del termine «Process», inteso come diminutivo di «Pro-Cessation», per indicare coloro che desideravano la fine del mondo come passaggio fondamentale per una nuova e differente era. Riconoscere e dare importanza all’elemento satanico presente nelle azioni dell’uomo era importante solo in quanto parte di un più esteso percorso escatologico e non, dunque, in quanto meta finale del culto. L’incomprensione su questo punto, così come l’estetica adottata dagli adepti del gruppo, portò la Process Church of The Final Judgment sotto i riflettori della stampa pubblica, la quale la accusò di aver avuto connessioni tanto con Son of Sam quanto con Charles Manson. Allo stesso tempo, il ruolo non centrale occupato da Satana ha portato alcuni studiosi a considerarla più vicina a un revival delle eresie cristiane che non ad altre organizzazioni occulte come la Chiesa di LaVey. 

Messaggio dal Tempio

L’idea di un movimento spirituale che tenesse assieme tutte e quattro le divinità dell’universo era espressa simbolicamente da una croce nera a quattro punte. L’impatto visivo che questa croce ebbe su P-Orridge si riscontra facilmente nell’ideazione della Psychick Cross. La croce, simbolo del TOPY, è composta da tre linee orizzontali, nella quali la seconda, a metà, è più corta delle altre due. Che la croce fosse stata pensata sulla base della Process Church of The Final Judgment è confermato dal fatto che unendo due Psychick Crosses è possibile ricreare una forma stilizzata della stessa croce a quattro punte. Ogni parte della croce è creata su una proporzione di 2/3: se la barra verticale è lunga tre pollici, le due barre principali sono di due pollici; a sua volta la barra centrale più piccola è due terzi più piccola di due pollici. L’ossessione per il numero 23, come per i The KLF e la K Foundation, era un richiamo tanto alla Trilogia degli Illuminati, quanto indirettamente a Burroughs il quale, secondo Wilsons, esaltò il potenziale magico di questo numero e la possibilità di impiegarlo per agire sul mondo.

Allo stesso tempo, la forma peculiare del simbolo funzionava da rimando a una serie di elementi opposti esorcizzati dallo stesso simbolo. Da una prospettiva verticale, l’unione tra la croce cristiana e il suo opposto rovesciato, visto come la croce dell’anticristo, funzionava simbolicamente come elemento per eliminare massacri compiuti in nome della tradizione giudaico-cristiana. Le tre linee orizzontali, invece, rimandavano al logo riportato nelle scatole di Zyklon B, ma mentre quest’ultimo era composto da linee equivalenti, la Psychick cross accorciava la linea a metà capovolgendo il senso del riferimento: non più un rimando alla follia omicida di Hitler ma, al contrario, un simbolo di purezza. In modo simile, la possibilità di costruire simbolicamente una svastica unendo tra loro alcune Psychick Crosses giocava con l’ambiguità storica dell’utilizzo di tale simbolo mirando a rimuovere, grazie alle azioni di cooperazione e beneficienza dei membri del TOPY, il significato distruttivo che il nazismo aveva attribuito alla svastica. 

Pur tenendo conto di questi riferimenti e degli stessi rimandi personali a cui P-Orridge aveva attinto per la creazione della Psychick Cross, non è possibile trovare un senso univoco che possa descriverne il significato preciso. Come scrive l_ stess_ P-Orridge: «La Psychick Cross è un logo non-verbale che rappresenta la somma totale delle attività, dei desideri, della creatività e dei prodotti manifestati in suo nome». L’interesse per gli effetti che era possibile creare sul pubblico impiegando una simbologia famigliare, ma volutamente refrattaria a un semplice riconoscimento, era già presente nell’utilizzo del logo dei Throbbing Gristle. Un fulmine bianco stilizzato era disegnato sopra a tre bande orizzontali simmetriche di cui solo quella a metà era rossa, mentre le altre due erano nere. Di nuovo, l’intenzione era di giocare con l’ambiguità degli elementi utilizzati: in questo caso, il nero e il rosso rimandavano tanto ai colori impiegati dagli anarchici, quanto ai colori del nazismo. Allo stesso modo, il fulmine rinviava alle SS, ma anche a uno shock elettrico inteso, per P-Orridge, come liberazione e rottura dalle imposizioni sociali. 

Le similitudini con la Psychick Cross, tuttavia, finiscono qui. Mentre nel caso dei Throbbing Gristle il logo risentiva ancora di quell’atteggiamento provocatorio tipico del primo punk, l’ideazione della Psychick Cross serviva volutamente a dare vita a un’associazione occulta attraverso la quale condividere modalità differenti di vivere. Si trattava, in altre parole, di trasformare il logo di un gruppo in un sigillo esoterico. Fu, però, proprio il legame tra la Psychick Cross e l’estetica degli Psychic TV che portò a una scissione interna al TOPY. 

A causa dell’eccessiva attenzione negativa che diversi media stavano riservando alla figura di P-Orridge, quest’ultim_ decise di sciogliere il TOPY nel 1991. L’anno successivo, ventitré (!) poliziotti irruppero nella sede centrale del TOPY per ricercare materiale che testimoniasse il legame di P-Orridge con una presunta setta satanica attraverso la quale erano stati commessi omicidi e abusi su minori. Le accuse si rivelarono false e gonfiate dagli stessi media che le avevano fatte circolare, tuttavia questo evento, oltre a obbligare P-Orridge a un esilio negli Stati Uniti, portò a un inasprimento delle lacerazioni interne all’associazione. Grazie alla diffusione della musica degli Psychic TV, il TOPY era riuscito in pochi anni a raccogliere collaboratrici e collaboratori da tutto il mondo. Il numero crescente di persone affiliate aveva spinto P-Orridge, e alcuni dei primi membri del TOPY, a creare una comunità a Brighton, nella quale praticare delle modalità differenti di condivisione dei ruoli e degli spazi domestici.

Alla fine degli anni Ottanta, quasi 10.000 persone avevano inviato sigilli o avevano cercato di mettersi in contatto con il TOPY. Negli anni di sviluppo del TOPY nacquero infatti differenti Stazioni, ossia manifestazioni territoriali del TOPY, legate a degli Access Point, punti di interazione fra individui della stessa zona necessari per mantenere il contatto con tutti i membri della rete. In Italia, ad esempio, i Rosemary’s Baby fondarono il «Tempio della gioventù psichica: centro studi di Babalon», mentre l’Access Point TOPY TV comprendeva gruppi come i Thee Temple Beat, Solar Lodge, Therabaqud Leic e Ultima Rota Carri. L’idea che il TOPY fosse concepito come una rete dinamica di collaboratori lasciava un margine di indipendenza alle differenti stazioni che contribuivano all’espandersi di musica e materiali culturali sotto il segno della Psychick Cross. Per quanto P-Orridge non si fosse mai considerat_ leader di tale rete, la necessità dei media di trovare una figura che rappresentasse il centro dell’organizzazione aveva creato un doppio problema: da una parte, le accuse dei membri del TOPY a P-Orridge di imporsi come la testa dell’associazione, vanificando i lavori e le azioni che, indipendentemente, loro stessi avevano realizzato; dall’altra, la necessità dell_ stess_ P-Orridge di comunicare lo scioglimento del gruppo, proprio per il suo stretto legame visivo con la musica e la simbologia utilizzata dagli Psychic TV. 

Come è facile immaginarsi, non tutte le stazioni e gli access point accettarono la conclusione del TOPY e, anzi, ritennero la decisione di P-Orridge l’ennesima prova che ella/egli si ritenesse a capo dell’intera organizzazione. Così, mentre da una parte P-Orridge dichiarava che qualsiasi prodotto realizzato in nome del TOPY dopo il 1991 doveva essere considerato un utilizzo improprio di quanto il TOPY aveva realizzato nel tempo, alcuni gruppi continuarono le loro attività, non risparmiando critiche e attacchi personali all_ stess_ P-Orridge. Il più noto e attivo tra questi fu il TOPYNA (Thee Temple of Psychick Youth North America). Come si trova scritto nella stessa descrizione del gruppo, pur riconoscendo che gli Psychic TV, assieme a David Tibet dei Current 93, John Balance dei Coil e Stan Bingo, abbiano contribuito alla creazione del TOPY, il TOPYNA non riservava nessun posto speciale a P-Orridge all’interno della rete, dichiarando false le informazioni riguardanti la fine dell’organizzazione. I TOPYNA continuarono ad esistere come rete fino al 2008, ossia fino a quando non formarono un nuovo gruppo: l’Autonomous Individuals Network 23 (AIN23). Com’è chiaro dai continui rimandi visivi al numero 23, dall’invito a riprendere possesso della propria individualità e dall’utilizzo di sigilli magici scorporati da un sistema di dogmi e organizzazioni gerarchiche, l’AIN23 riprende senza discontinuità l’eredità teorica del TOPY. La necessità del mutamento, come spiegano gli stessi membri dell’AIN23, derivava dal bisogno di abbandonare proprio ciò che costituiva l’immagine visiva stessa del TOPY, ovvero la Psychick Cross. L’AIM23 nasceva, dunque, per la necessità di distanziarsi dalle critiche di usare impropriamente tale simbolo e per muovere oltre una rete «costruita da UNA sola persona, con il desiderio di CONTROLLARE un CULTO per proprio piacere personale e tornaconto egoistico». 

Un’intervista a Genesis Breyer P-Orridge del 2014

Nel lasso di tempo passato dopo l’allontanamento dal TOPY, la creatività di P-Orridge l’aveva portat_ a formare altre e differenti reti simili per intenzioni al TOPY. Così, qualche anno dopo l’allontanamento dal TOPY, P-Orridge mise in piedi, assieme a scrittori, ex-membri del TOPY e altri musicisti (come Nivek Ogre degli Skinny Puppy) un’organizzazione chiamata The Process. In un certo senso, il rimando esplicito alla The Process Church of The Final Judgment segnò per P-Orridge un ritorno alle origini del suo pensiero. Con la possibilità di impiegare una mailing list e creare un sito che funzionasse tanto come archivio per conservare informazioni sulla filosofia della The Process Church of The Final Judgment, quanto come collettivo artistico ispirato a tali idee, il The Process ribadì che l’ideazione di una rete non centralizzata e fondata su un comune interesse per l’occultismo fu sempre una costante nella vita di P-Orridge. Un’ulteriore conferma è data dalla sua decisione di riprendere, nel 2010, alcuni elementi che erano stati alla base del TOPY per formare una nuova comunità, la One True Topi Tribe. In un mondo radicalmente differente, la necessità di P-Orridge di tornare alle esigenze che negli anni Ottanta l’avevano spint_ a dare vita al TOPY derivava dalla sua preoccupazione che lo sviluppo sfrenato del capitalismo avrebbe portato, in un futuro sempre più vicino, a un collasso totale di qualsiasi struttura sociale. Gli unici a sopravvivere sarebbero stati coloro che erano già abituati a vivere in gruppi o comunità basate su pratiche di mutualismo e cooperazione fra i membri. Questa teoria fa luce sulla connessione che nel pensiero di P-Orridge legava la produzione e condivisione musicale alla creazione di spazi autonomi all’interno della società. 

Lo scopo dei sigilli per P-Orridge consisteva nel creare un flusso di aspettative, desideri e bisogni che potessero servire come impulso per influenzare il futuro. In questo senso, l’incompletezza semantica e l’aura di mistero che circondava la Psychick Cross era funzionale a sottolineare l’importanza dei processi, delle idee e delle azioni che potevano avere un impatto sulla realtà. Come scrive Paul Cecil commentando la creazione di sigilli di P-Orridge: «Il sigillo deve aspettare l’opportunità per agire […] è un seme impiantato nell’incertezza del tempo futuro». Ma perché questo potesse accedere o, meglio, perché un simbolo potesse funzionare da sigillo, era necessario ritagliare uno spazio, un territorio, nel quale il susseguirsi abituale di azioni, pensieri e identità sociali venisse sospeso.

 In un’intervista del 2012 P-Orridge dichiarava che lo scopo finale della sua arte è sempre stato quello di creare delle comunità sperimentali con i propri rituali, le proprie modalità di espansione e la loro mitologia. In altre parole, si trattava di impiegare elementi musicali e iconografici per poter realizzare una differente idea di spazio sacro. Mentre la musica degli Psychic TV e dei gruppi legati al TOPY era spinta da un desiderio di riproduzione ed espansione infinita – la discografia degli Psychic TV è vastissima e questo, come ricorda Luca Valtorta, era un attacco esplicito all’idea consumistica e feticistica di possessione –, l’impiego della Psychick Cross captava questa forza caotica per dare forma ad un arcipelago di zone di coabitazione e creazione condivisa. Si può spiegare in questo senso l’insieme di curiosità mista a preoccupazione con cui veniva descritta nei diversi media l’apparire di graffiti rappresentanti la Psychick Cross, così come l’interesse negativo che era sorto attorno a tale simbolo. Riprendendo le analisi sulla funzione delle immagini di Mitchell, si può affermare che la sensazione di minaccia provocata dal diffondersi di una nuova immagine in un lasso di tempo ristretto deriva dal nesso che collega la conquista di un territorio alla creazione di immagini. Limitare e attaccare il transito di un’immagine sconosciuta su diversi supporti equivale tanto alla distruzione indiretta dei gruppi che con tale immagine si identificano, quanto a una difesa dei propri territori da una possibile invasione.

Il TOPY svolgeva effettivamente la funzione di territorio indipendente, una rete composta di zone liminali nelle quali potevano sorgere nuove teorie, modelli e creazioni artistiche. Il suo ritorno ciclico nel tempo, così come la sua resistenza nei confronti di uno dei suoi ideatori, mostra il suo carattere di spazio di pura virtualità in cui coloro che ne facevano parte potevano rimettere in discussione il proprio passato e concepire in termini radicalmente nuovi il futuro. Dall’altra parte, per P-Orridge era inevitabile terminare il TOPY una volta che questo avesse perso la sua capacità di ridiscutere abitudini, formule e le stesse identità di chi ne faceva parte. È per questo che è sbagliato ridurre la Psychick Cross alla storia del TOPY, per quanto la sua nascita sia coincisa con la sua fondazione. Seguire la migrazione non ancora conclusa della Psychick Cross non solo attraverso i diversi progetti di P-Orridge, ma anche mediante i tatuaggi, dischi, riviste, film su cui è apparsa e continua ad apparire, significa tracciare i confini di ciò che Bonnet, riprendendo Burroughs, ha definito interzona: «L’interzona sta al territorio come il cut-up sta al testo: un riassemblaggio rovinoso del sistema dei segni. […] L’interzona è lo spazio intermediario, lo spazio della diaspora, costituito solo dai movimenti del flusso che lo attraversa, e su cui non si impongono strade o percorsi di circolazione. L’interzona è uno spazio eccessivo che non può essere cristallizzato perché è continuamente straripante». 

L’ultima versione della Croce Psichica

Nell’ultimo progetto artistico di P-Orridge la Psichick Cross cambiò ulteriormente forma. Sulla parte superiore della croce venne aggiunto un cerchio, in modo simile al simbolo astronomico di Venere, accompagnato dalla scritta «Nothing Short of a Total Gender». La frase riprendeva volutamente il titolo di una cassetta dei Throbbing Gristle (Nothing Short of a Total War) per indicare un mutamento di priorità, uno spostamento nell’interzona. Da una parte, questo mutamento combaciava effettivamente con l’inizio del progetto Pandrogeny. Nato dopo l’incontro con Lady Jaye, il progetto consisteva nella trasformazione spirituale e fisica di P-Orridge per diventare un’unica entità con la compagna. In modo simile a progetti di opera d’arte totale in cui la vita stessa dell’artista è parte del suo stesso lavoro, come quello ancora in corso di Eva e Adele, l’intento era di riconsiderare in termini artistici qualsiasi aspetto della vita, compreso lo stesso corpo. Attraverso diversi interventi chirurgici e l’impiego del plurale per riferirsi a se stessi, la coppia iniziò effettivamente ad apparire e agire pubblicamente come un unico individuo. Non si trattava solo di una dichiarazione di guerra al binarismo dei generi, come indicato nello stesso Pandrogeny Manifesto, e a un’invocazione vagamente neoplatonica a un ritorno a un’unità perduta, ma più radicalmente si trattava di un tentativo di riprogrammare gli istinti della specie umana. 

Dall’altra parte, infatti, la trasformazione simbolica della Psychick Cross può essere vista come l’indicazione di uno spostamento verso nuovi codici da riconfigurare. Il genere e la fossilizzazione dell’identità sessuale non erano, per P-Orridge e Lady Jaye, che gli effetti secondari di una «sindrome di aggressione maschile», un codice iscritto profondamente nella stessa evoluzione della specie umana. La Psichick Cross, nella sua nuova metamorfosi simbolica, si poneva dunque come un invito, una chiamata, a riconfigurare il programma di aggressione – separa, conquista, distruggi – insito nel comportamento umano. 

Nel corso di un’intervista, Grimes chiese a P-Orridge che cosa si aspettava sarebbe successo dopo la sua morte. P-Orridge rispose che, grazie alle sue esperienze con la spiritualità tibetana, credeva nella reincarnazione. A questa risposta, P-Orridge aggiungeva che se lo scopo della vita risiedeva nel continuo movimento che ci spinge oltre le abitudini, le idee e le credenze, sarà possibile arrivare a un punto in cui si abbandonerà il mondo fisico pur mantenendo il sé. L’interzona non costituisce proprio questo luogo itinerante che si nutre dei differenti territori fisici e mentali abbandonati? La continua rinascita della Psychick Cross non è forse l’esempio di un processo che continua al di là dell’esistenza fisica di chi l’ha creata? In altre parole, che cos’è l’esistenza fisica se non un altro insieme di codici da riprogrammare? Industrial magick for industrial people.