Chi sono davvero gli Exogini?

Tutta la verità sulla misteriosa «invasione aliena dallo spazio» cominciata nel 1987 (e finita nel 2018)

Chi sono gli Exogini? Da dove provengono? Cosa vogliono? 

Ci fu un momento d’oro per chi era bambino negli anni Ottanta: gli scaffali erano invasi da personaggi meravigliosi nati da menti creative che esplodevano di idee. Gente che sognava mondi impossibili e che sfruttava tutto quello che succedeva loro intorno. Basti pensare ai favolosi mondi di He-Man e i dominatori dell’universo, di She-Ra, di Poochie, l’esplosione di Barbie in tutte le versioni possibili, Jem e le Holograms e tanti altri.

Ma a un certo momento, tra gli scaffali comparvero dei personaggi che fecero andare fuori di testa tutti i bambini d’Italia: gli Exogini. 

Presentati in tv e sui giornali come “I misteriosi alieni”, lo slogan pubblicitario recitava: “Chi sono? Da dove provengono? Cosa vogliono?”. La storia praticamente ce la siamo dovuta inventare e ci sono voluti più di trent’anni per le risposte – e sicuramente non si tratta delle risposte che aspettavate. Per i bambini post-Chernobyl del lontano 1987, le piramidi e i barattoli contenenti i pupazzetti di gomma alieni erano un sogno proibito. E ancora oggi i collezionisti fanno a gara pur di avere i personaggi amati, nelle versioni più disparate possibili.

Uomini-muscolo nello spazio

Tutto comincia in Giappone. Come per personaggi del caibro di Doraemon, Carletto, Nino il mio amico ninja, Q-Taro e tanti altri che al pari di Topolino sono ormai leggenda, si parte dalle pagine dei fumetti, o per meglio dire da un manga giapponese.

Il manga in questione è una parodia del telefilm Ultraman e si intitola Kinnikuman cioè “L’uomo muscolo”. Compare per la prima volta nel 1978 sulle pagine di Shonen Jump, la rivista che ha dato i natali a Dr. Slump e Arale, Dragon Ball, Ken il guerriero e i Cavalieri dello zodiaco, giusto per fare dei nomi. Alla sceneggiatura e al tavolo da disegno c’è un duo di autori che si fa chiamare YudeTamago e composto da Takashi Shimada e Yoshinori Nakai, all’epoca giovanissimi.

Il duo, cosa inusuale per il mercato del menga nipponico (nel quale un autore singolo si occupa di tutte le fasi della creazione di un fumetto), si conoscono sin dalle elementari: appassionati di manga ma anche di wrestling, a un certo punto decidono di partecipare a un concorso di fumetti: l’Akatsuka award, dedicato all’autore di Stilly e lo specchio magico. A soli sedici anni, si ritrovano a scrivere un manga intitolato Gong de suyo (“Suona il gong”) e ambientato nel mondo del wrestling. Il fumetto non vince, ma i due vengono notati dall’editore Shueisha, che li mette sotto contratto e li proietta nel mondo della leggenda lasciando loro carta bianca per il già citato Kinnikuman. 

Se inizialmente Kinnikuman nasce come parodia di Ultraman, in breve tempo la serie si trasforma per concentrarsi sul “wrestling spaziale”. Protagonista è Suguru Kinniku, un supereroe inetto e maldestro che viene chiamato solo come ultima speranza nel caso altri eroi non si possano presentare ad affrontare le minacce che sconvolgono l’universo. Nel corso della storia non solo si rivelerà essere il principe del pianeta Kinniku, ma si ritroverà ad affrontare tutti i più bizzarri wrestler del cosmo.

Il manga (raccolto in 36 volumi che coprono il periodo che va dal 1978 al 1988) ha originato una serie animata di 137 episodi e un sequel di 46 episodi; ma soprattutto ha generato una miriade di merchandising che ha letteralmente spopolato in Giappone: è qui che per la prima volta compare una serie di pupazzetti in gomma monocolore chiamati Kinkeshi, alti appena 4 cm, che rappresentano tutti i vari chojin (superuomini) già comparsi nella serie dedicata all’Uomo-muscolo.

Arrivano gli Exogini!

La popolarità dei Kinkeshi fa sì che in America i produttori di giocattoli si accorgano di questi piccoli pupazzetti e li importino con il nome di M.U.S.C.L.E. (“Millions of Unusual Small Creatures Lurking Everywhere”) generando una vera e propria mania nei ragazzini e ingolosendo i produttori di giocattoli di mezzo mondo. Così, se in Francia vengono importati col nome di Cosmix, in Italia ecco che arrivano loro: gli Exogini. Dando un calcio alla storia del manga e dell’anime, l’azienda fiorentina GIG si inventa un’improbabile, ma all’epoca non così inusuale, “invasione aliena” senza fornire alcun background ai pupazzetti in questione, complice anche la mancata acquisizione della serie animata per i palinsesti italiani. L’invasione italiana dei manga e il conseguente arrivo di riviste d’informazione come le pionieristiche Mangazine e Kappa (la prima nata nel 1989, la seconda nel 1992) era ancora di là da venire, e nessuno poteva sospettare che i fantomatici Exogini marchiati GIG fossero in realtà i personaggi di un fumetto ai più sconosciuto come Kinnikuman. La verità è saltata fuori solo negli ultimi anni, grazie a blogger e youtuber che hanno notato una curiosa somiglianza tra il personaggio chiamato Aquila (il famigerato “capo degli Exogini”) e Kinnikuman in persona.

Il ritorno

Probabilmente, quello che per anni è rimasto un mistero non sarebbe stato svelato se, attorno al 2005, non fosse comparsa sulla tv italiana Ultimate Muscle, versione censuratissima del sequel di Kinnikuman intitolato Kinnikuman Nisei (“Kinnikuman secondo”) con protagonista il figlio dello stesso Kinnikuman. 

La particolarità di questa nuova serie – come la prima, incentrata sugli scontri tra wrestler spaziali – è che è tratta da un manga originariamente apparso nel 1998 su Weekly Playboy, la versione settimanale di Playboy pubblicata in Giappone con molto successo ancora oggi. Sulle pagine della rivista, Kinnikuman Nisei ebbe un successo mostruoso: non solo i volti del protagonista Mantarou Kinniku (da noi Kid Muscle) e dei bizzarri alieni lottatori sono stati riprodotti ovunque, ma la storia è stata capace di proseguire per altri 29 volumi senza perdere lo smalto della serie originale.

Rovinare tutto

Per un qualche misterioso motivo, le action figure di Ultimate Muscle non sono mai arrivate nei negozi italiani. Il marchio Giochi Preziosi, che da tempo ha assorbito la GIG, è però detentore dei diritti del nome “Exogini”; dopo le prime wave del 1987 e del 1988 (quest’ultima presa di peso dalla linea americana N.I.N.J.A. Mites), vendute prima in bustine, poi in barattoli e piramidi, nel 1998 arriva una terza wave composta da una cinquantina di pezzi ispirati alla serie giapponese Fist Alien. Dopodiché, si deve aspettare fino al 2018 prima che Giochi Preziosi decida di rilanciare la linea con personaggi e design completamente diversi dagli originali (in modo da non pagare diritti a nessuno) e francamente bruttini e anonimi. Che questi giochini fossero destinati a rivelarsi un flop annunciato non è impossibile da credere, anche visto il successo di un’altra linea, risalente ad anni prima, ma dall’idea molto simile: i Gormiti. Un successone che ancora oggi resta imbattuto. Ma questa è un’altra storia…

Nino Giordano nasce a Palermo nel 1981. Da 22 anni lavora nel mondo dell’editoria, prima come traduttore e dialoghista per Star Comics, Panini, Dynit, Canal Jimmy e Giochi preziosi e poi come editore per l’etichetta indipendente LGBT Renbooks. Nel 2010 è stato l’artefice del rilancio di Sailor Moon in televisione in collaborazione con Toei, Kodansha, Mediaset e Giochi Preziosi. Tra le sue passioni la musica trash con la quale si diletta nei locali con lo pseudonimo di Dj Cessa.