Cabala del nuovo anno
Cabala è la rubrica con cui chiudiamo ogni MEDUSA, sono numeri dal mondo che cambia. Cerchiamo di selezionare dati che non siano per forza deprimenti. Non sempre ci riusciamo. Abbiamo raccolto per Not un po’ dei numeri già pubblicati nella nostra newsletter sull’antropocene e li abbiamo integrati con altri, nuovi. Questa è la Cabala del 2018.
Metà della plastica che esiste sulla Terra è stata prodotta negli ultimi 13 anni.
In nuova Zelanda l’inverno si è accorciato di un mese negli ultimi 100 anni.
Nel 2017 l’estensione minima del ghiaccio marino artico è stata di 4,64 milioni di chilometri quadrati: l’ottavo valore più basso in 38 anni di osservazioni.
Solo due Paesi sono oggi formalmente fuori dall’accordo sul clima firmato a Parigi: Siria e Stati Uniti d’America.
Dal 2006 al 2010 la popolazione siriana ha perso il 60% dei terreni arabili.
Entro il 2100 i cambiamenti climatici potrebbero far salire a un milione il numero di migranti che ogni anno cerca di raggiungere l’Europa.
Nel 2017 sono stati uccisi 185 attivisti ambientalisti. Brasile, Filippine e Colombia gli stati con più morti.
Secondo The Lancet, nel 2015 sono morti circa 2.500.000 di indiani per patologie correlate all’inquinamento atmosferico.
«Gli scienziati hanno manipolato i dati del riscaldamento globale». Ma dopo sette mesi il Daily Mail ha ammesso che il suo pezzo di febbraio era una bufala. L’articolo nel frattempo aveva raccolto 752.300 like e commenti su Facebook.
Nelle prime due settimane di emergenza a Porto Rico, solamente il 5% dei servizi televisivi dedicati all’uragano faceva menzione dei cambiamenti climatici.
L’82% dei bambini neri di Detroit va a scuola nelle aree più inquinate della città. La percentuale scende al 44% per i bambini bianchi.
Nell’Africa sub-sahariana, le donne sono responsabili del 60-80% del cibo coltivato; in Asia le stime si aggirano intorno al 50%, percentuale che sale fino al 90% quando si considera la coltivazione del riso.
Dal 2008 al 2014, il numero delle delegate nazionali al Framework Convention on Climate Change delle Nazioni Unite è aumentato dal 33% al 38% dei rappresentanti.
Il numero di esemplari di leopardo delle nevi (Panthera uncia) presenti in natura è cresciuto. Dopo aver passato 45 anni nella lista degli animali in pericolo di estinzione, la specie è stata spostata nella categoria “vulnerabile”.
Le temperature globali vengono registrate in maniera affidabile a partire dal 1880.
90 grandi aziende sono, da sole, responsabili di più del 57% dell’aumento della CO2 in atmosfera e del 32% dell’innalzamento del livello dei mari dal 1880 ai giorni nostri.
Secondo l’ultimo censimento ufficiale della popolazione cinese, stilato nel 2010, in Cina ci sono 16 città abitate da più di 5 milioni di persone.
L’aria più inquinata d’Europa è quella di Tetovo, in Macedonia, 50.000 abitanti. Il valore medio annuale della concentrazione di particolato PM 2.5 è pari a 81 µg/m3, quattro volte il valore limite indicato dall’OMS.
Siccità e caldo estremo hanno portato a una perdita di quasi il 10% globale dei raccolti di cereali degli ultimi 50 anni.
Farfalle, libellule e falene si stanno spingendo sempre più a Nord. 133 anni dopo l’ultima volta, è stata avvistata in Scozia una Satyrium w-album, farfalla diffusa in Europa centrale e mediterranea.
13.718 persone hanno firmato una petizione online per chiedere di cambiare nome dell’uragano Irma in uragano Ivanka.
L’Italia è al tredicesimo posto nel Climate Change Performance Index, l’indice che misura i risultati ottenuti nella tutela dell’ambiente. L’Italia è un membro del G7.
Dopo l’incendio del gasdotto di Baumgarten, il prezzo all’ingrosso del gas, in Italia, si è impennato dell’87%.
I ricercatori del Boulder’s Earth Lab hanno analizzato tutti gli incendi boschivi occorsi negli USA tra il 1992 e il 2012: l’84% è stato causato da esseri umani.
Secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, la domanda globale di energia crescerà del 37% entro i prossimi 30 anni.
In assenza di sforzi di mitigazione dei cambiamenti climatici, l’aumento delle emissioni porterebbe un aumento delle temperature compreso tra i 3,7 e i 4,8 gradi.
All’ultima settimana del 2017, nell’aria danzavano 407,79 ppm (parti per milione) di CO2.
Immagini tratte da Views of the World